mercoledì 16 febbraio 2011

I cani non votano, gli animalisti si! Telemolise 'morde' gli indifferenti

Il canile di Santo Stefano sarà  ampliato e ristrutturato. FALSO . Il progetto per la costruzione di un nuovo canile è pronto. FALSO. Istituiremo il cane di quartiere. FALSO. Il piano di sterilizzazione risolverà  il problema del randagismo. FALSO. 15 anni di promesse. I  CANI NON VOTANO.

Così la voce fuori campo di uno spot che immalinconisce e poi ricarica. Lo guardi, lo comprendi perchè le parole sono facili da capire. Arrivano come spruzzi d'acqua, e ti fanno sentire un po' di vergogna. I cani non sono la passione mattacchiona di qualche snob che non 'tiene da fare'. I cani sono nell'ingranaggio perverso di tutte le speculazioni, gli sprechi, le ignominie che non fanno funzionare lo Stato come potrebbe. Attorno ai cani e ai canili lager c'è il marcio dei furbi e dei disattenti di sempre.

Lo ha raccontato Stefania Piazzo dalle pagine della Padania quanto costa alle amministrazioni un canile che non funziona
, in cui povere bestie senza colpa muoiono maciullate dal filo spinato che nessuno andrà a tagliare. Lo hanno raccontato i ragazzacci di Striscia e i reporter di Terra. Lo ha urlato, per anni, prima degli altri, proprio Telemolise E noi di Primapaginamolise.it con loro vogliamo esserci, e dare voce  ai volontari che rendono sopportabile 'la pena' di chi non ha pene da scontare.

Intrappolati dal fango o affamati dagli imbroglietti che si fanno sui sacchi di cibo, svuotati per rivenderlo. Le immagini dei canili sono apocalittiche e ce ne sono ovunque, a nord e a sud. Li mettiamo 'in prigione', poveri cani senza colpe da scontare, e poi ce ne dimentichiamo. La sterilizzazione, fatta bene, fatta davvero sotto controllo ferreo delle Istituzioni perchè non diventi l'ennesima slot machine di denaro pubblico, risolverebbe. Dopo, li potremmo anche lasciare liberi.

Quando mai un cane ha creato dei problemi così grandi da dover costare milioni di euro di denaro pubblico? E qual'è il risultato?
Muoiono sbranati perchè non c'è spazio, consumati dalla malinconia. Si, capita persino che nei canili sbagliati muoiano di malinconia. Gli esseri viventi non si stipano nelle scatole come scarpe vecchie: respirano, soffrono, provano dolore, hanno fame. Lo ha affermato il papa che gli animali hanno dentro al cuore che batte la dignità che gli ha dato Dio quando ha voluto che nascessero. Più di così! Ma dentro i canili non li sentiamo e ce ne dimentichiamo.

Per fortuna agli avidi di sempre non è consentito, da quello strano, ineffabile equilibrio cosmico che si chiama umanità, di far danni senza che qualcuno accorra. E ad accorrere sono centinaia di volontari, di ragazzi e di ragazze che danno un po' di sollievo a quei carcerati senza colpa e senza malizia che ci ostiniamo a chiamare ancora cani. Cani chi? Io sono certa che chi riesce ad abbandonare un animale per strada è potenzialmente predisposto a sterminare la sua famiglia. Perchè non è una faccenda di sentimentalismo. E' come buttare per strada qualcosa che continuerà a cercarci, ad aspettarci, a chiedersi cosa abbia fatto di male. Se riusciamo a farlo senza provare pena siamo destinati a rifarlo.

Così il direttore di Telemolise, Manuela Petescia: "Sono quindici anni, 15, che Telemolise porta avanti una  battaglia di civiltà, quella di spingere la città di Campobasso a dotarsi di un canile comunale, una struttura non dico all'avanguardia, ma almeno dignitosa, decente, degna di un capoluogo di Regione. In tutti questi anni, al fianco degli animalisti, delle associazioni animaliste e dei tanti volontari abbiamo cercato di coinvolgere gli amministratori di tutte le bandiere politiche e a tutti i livelli amministrativi. Ed è una battaglia che la nostra tv, lo dico a chiare lettere e con grande rammarico, ha perso. L'ha persa insieme all'Ente Nazionale Protezione Animali, l'ha persa insieme alla Lega Molisana per la difesa del cane, l'ha persa insieme a tutte le persone che amano gli animali e sanno in quali condizioni si vive e si muore ogni giorno a Santo Stefano. Il motivo è molto semplice e lo si può esprimere con quattro parole: I- CANI- NON- VOTANO. E allora non serve parlare del canile per dire DA 15 ANNI sempre le stesse cose. Da oggi ci limiteremo a mandare in onda un nuovo spot di comunicazione sociale; e lo slogan non poteva essere che: I CANI NON VOTANO. Un messaggio crudo e realistico, adeguato al cinismo di una certa visione politica. Mi sarebbe piaciuto aggiungere (con un cinismo altrettanto adeguato): I CANI NON VOTANO, GLI ANIMALISTI  SI'".

Ci piace questa battaglia. Ci piacciono tutte le battaglie di chi ha il potere di comunicare e lo usa anche per dire cose semplici, essenziali; le cose che servono a vivere. Vogliamo esserci in questa guerra 'civile', se serve a far pace con un bastardo peloso che per strada, finalmente libero e nutrito potrà pensare: "Questi uomini, non sono tanto male!"


Caterina Sottile-fonte:primapaginamolise.com

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