domenica 6 febbraio 2011

Insulti e molestie contro la signora che cura tutti i gatti

PIETRASANTA (LU). Marta è stanca. «Sono 20 anni che ogni giorno, giro il centro storico per dare da mangiare ai gatti senza padrone. Ma oggi, a 75 anni, di insulti, umiliazioni e percosse non ne posso più. Amo gli animali, ma intorno a me c’è tanta indifferenza. Anche fra le istituzioni. Qualcuno mi dia una mano, altrimenti non potrò che farmi da parte».
Non vuole essere chiamata “gattara”, Marta, «non perché mi vergogni, figuriamoci...». E allora?
«Semplicemente, perché me lo gridano dietro, anche quando attraverso piazza Duomo, in tono offensivo». Può scrivere la “signora dei gatti?”, ma soprattutto non vuole vedere pubblicate le sue generalità, Marta è un nome di fantasia, sui giornali. «E’ vero, mi conoscono tutti, ma dopo le ultime aggressioni che ho subito, anche le mie figlie mi hanno detto di fare un passo indietro. Di farmi notare meno. Nello scorso mese di settembre sono stata spinta per terra da alcuni ragazzi in motorino, facendomi seriamente male ad un ginocchio. Ero in via del Teatro e ho fatto denuncia. Sono, credo, gli stessi ragazzi, che quando vado per il centro città a portare da mangiare ai gatti, mi deridono, mi fischiano dietro, mi offendono. Un’altra volta è stato un signore a spintonarmi, dalle parti della parrocchia dei Frati, e dopo avermi dato della poco di buono è entrato in chiesa. Un altro mi ha minacciato con un badile in mano. Ce l’hanno con me, perché porto scatolette a questi animali che si radunano in varie zone del territorio. Preferirebbero vederli morti quei gatti, forse per non averli più intorno. La sottoscritta, che è provvista di regolare autorizzazione, ne segue un’ottantina; al mercato di via Oberdan, in via Crocialetto, alla Coop, dalle parti del Ricovero, ai Frati, in via del Teatro. Tutte colonie identificate, come da prescrizione di legge. E lo faccio con passione, mettendoci denaro di tasca mia e non è che ho grandi disponibilità economiche. Anzi. Ogni giorno spendo dai 15 ai 20 euro. C’è anche chi fa delle offerte e chi mi dà una mano: brave persone. Quello che non fa, al contrario, l’attuale amministrazione comunale».
 «In passato l’ex sindaco aveva stanziato in bilancio una certa somma per i viveri da destinare ai gatti (2.000 mila euro solo però un anno fa, ndr.), oggi non ci sono, mi dicono, neanche gli spiccioli. Però io da sola non ce la faccio e anche in famiglia - racconta Marta - mi dicono di lasciare stare, di riposarmi. Ho i miei anni e la salute non è delle migliori, ma quello che più mi mortifica e rattrista è la cattiveria di certe persone. Quelle che tirano via, di nascosto, la ciotola destinata ai gatti, o che disperdono il cibo che lascio loro. Quelle che mi offendono, mentre porto da mangiare. Però, la maggioranza delle persone mi vuole bene, così come mi vogliono bene i gatti. Che mi aspettano ogni giorno. A casa ne ho una quindicina. Bisogna avere a cuore gli animali, per riuscire poi a fare del bene al prossimo. Ma certa gente il cuore neanche sa dove sta».


fonte:IL TIRRENO

3 commenti:

  1. IO VORREI DIRE A MARA DI NON MOLLARE...MA DI FARSI AIUTARE DA QUELLE PERSONE CHE LE VOGLIONO BENE DI FARSI ACCOMPAGNARE..PURE IO NEL MIO PAESE NEL MIO PICCOLO FACCIO QUELLO CHE Fà LEI...QUELLI CHE FANNO QUEI DISPETTI SI DEVONO SOLO VERGOGNARE.....

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  2. scusa volevo scrivere MARTA

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  3. se si fa da parte abbiamo perso tutti per prima la civilta

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