martedì 8 febbraio 2011

Bacoli, in spiaggia carcasse di cani «animali morti dopo combattimenti ?»

Qualche mareggiata e sulle spiagge di Bacoli arriva l'inferno. Carcasse di animali, fusti per la coltivazione di cozze, secchi, cassette, botti per il vino, in vetro e plastica, assorbenti igienici e tantissima altra spazzatura.

«Non ci scandalizzano più le notizie di arresti per sversamento illecito di veleni nel nostro mare - dice Alessandro Parisi, animatore del comitato cittadino del Poggio - lo stato di inquinamento del nostro mare lo viviamo quotidianamente, è sempre sotto i nostri occhi».
Sulla piccola insenatura c’è di tutto. Anche carogne di animali, trasportati dalle onde, finiti chissà come in mare. C’è anche chi ipotizza che si tratti di cani morti durante «sedute» di allenamento al combattimento clandestino che si svolgerebbero proprio su queste spiagge.

«Tutto ciò di certo non è piovuto dal cielo né è stato prodotto dal mare - afferma Parisi - e c’è chi agisce impunito perché purtroppo le nostre autorità non fanno niente, non cercano neppure di scoprire e di perseguire i colpevoli». Accuse gravi, dettate dalla rabbia.

Eppure secondo gli ultimi dati Arpac il mare flegreo risulta essere quest’anno più balneabile rispetto al passato. L’ex assessore regionale all’Ambiente, Walter Ganapini, più volte ha parlato del non funzionamento del depuratore di Cuma e ha sottolineato che sono stati censiti 14 scarichi abusivi di fogne nel golfo di Pozzuoli.

Ma dopo le denunce non è cambiato nulla. Spazzatura e carcasse si accumulano sulla sabbia di Bacoli, che da qui a qualche mese comincerà ad accogliere frotte di turisti. Ma il Comune garantisce interventi per risolvere il problema.

L’assessore all’Ambiente, Giuseppe Scotto di Vetta, è impegnato in prima linea in una serie di incontri volti alla tutela e al monitoraggio delle acque, intermediando anche con la stessa Regione, affinché ci sia la certezza di nessun nuovo sversamento del depuratore di Cuma nelle acque di Bacoli. Incontri dai quali ci si aspetta risposte concretr.

Quello che le acque trasportano, ricordano comunque al Comune, può essere anche il prodotto di un viaggio cominciato molto lontano, e non proveniente obbligatoriamente dal vicino depuratore. Per il momento si corre ai ripari, e si cercano le cause.

fonte: noiconsumatori.org

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