ORSAGO (TV). Il panico che ghiaccia le vene per un istante, poi la prontezza di estrarre il mitragliatore e fare fuoco. Il toro da sei quintali, imbizzarrito, è stramazzato al suolo a pochi passi da loro, crivellato di colpi. Una scena da film per due carabinieri che si erano messi sulle tracce dell’animale, fuggito pochi minuti prima dal macello di Orsago, dove un camion lo stava scaricando per condurlo alla macellazione. Il toro, un gigante da seicento chili, ha sfondato prima i parapetti del camion, poi il cancello di recinzione del macello. Una fuga che ha lasciato il personale a bocca aperta, e incolume per miracolo.
Erano da poco passate le sei di ieri mattina. Al macello comunale di Orsago arriva un mezzo pesante che trasporta un toro. Un esemplare adulto, dal peso di oltre sei quintali, da mandare alla macellazione. Un’operazione di routine, quasi, ma che comunque richiede attenzione e niente scherzi. Qualcosa, però, va storto. L’animale, forse acceso dal suo sesto senso, capisce che non lo hanno di certo portato lì in vacanza. Si imbizzarrisce, sfonda i parapetti del camion mentre stanno per farlo scendere, inizia a correre senza una direzione se non quella dettata dall’istinto di sopravvivenza: più lontano possibile. Sfonda con una cornata il cancello di recinzione del macello e corre in strada. Una scena incredibile. Il veterinario presente sul posto chiama i carabinieri.
Una pattuglia si mette immediatamente alla ricerca dell’animale. Fa ancora buio, e per fortuna a quell’ora c’è pochissima gente per strada. I carabinieri vedono il toro quando stanno percorrendo via Valsugana. Si fermano a una distanza di una quarantina di metri, lo inquadrano con i fari. Attorno a loro, solo il silenzio. L’animale, spaventato, diventa furioso. Sbuffa. Come in una disperata corrida per la fuga, punta l’auto dei carabinieri seguendo il fascio di luce dei fari. Inizia a caricare. I carabinieri, dopo un istante di terrore che li paralizza, decidono che non possono star fermi in auto: se il toro arriva alla macchina, può finire in tragedia. Scendono, impugnano entrambi il proprio mitra in dotazione e aprono il fuoco. Dai due «M12» parte una pioggia di proiettili (almeno una ventina, forse di più) che abbatte il toro a pochi passi dall’auto. Una tragedia per evitarne un’altra.
fonte:la tribuna di treviso
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