lunedì 6 dicembre 2010

AVVELENANO CANI PERCHÉ DISTURBANO CACCIA: PRESI, QUASI TUTTI CACCIATORI


FORLI'-CESENA - Cifre preoccupanti: 42 casi, accertati dalle analisi, di avvelenamento di animali, in particolare di cani, con bocconi mortali,
solo nel 2009.
Il 26% circa dell'intera regione Emilia Romagna. Le indagini del Corpo Forestale dello Stato su 13 casi, dopo circa due anni di lavoro, hanno portato alla denuncia a piede libero di 5 persone, 3 di Bagno di Romagna, 1 di Cesena e 1 di Civitella di Romagna. Queste sono responsabili dell'avvelenamento di 9 cani (8 nel Comune di Bagno e 1 a Civitella).

Le cause addotte dai responsabili sono di "disturbo arrecato alla selvaggina lanciata per il ripopolamento", e, in alcuni casi, anche vendette personali. Le persone denunciate dovranno rispondere del reato penale di maltrattamento di animali: in base all'articolo 544 bis del codice penale "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi". Per colpa dei bocconi avvelenati le 5 persone denunciate hanno provocato la morte di 2 segugi, 3 meticci, 1 pastore tedesco ed 1 labrador. Un terranova ed un altro pastore tedesco sono stati salvati.

E' questo il bilancio dell'operazione "Bocconi amari", portata a termine dal Corpo Forestale. Le indagini, durate circa 2 anni, hanno interessato l'avvelenamento di 13 cani fra i Comuni di Bagno di Romagna (12) e di Civitella (1) nel periodo che va dalla fine dell'anno 2008 e l'inizio del 2010, con perquisizioni, sequestri, interrogatori, appostamenti, e pedinamenti. Nella rete di crudeltà sono finiti, oltre che cani, anche volpi e lupi che erroneamente vengono ritenuti "nocivi", in quanto predatori naturali della selvaggina.

Le Autorità competenti, in particolare la Prefettura e il Comune, avevano allertato le Forze dell'Ordine per l'allarme sociale causato dal fenomeno e per la vasta eco che ne era scaturita sugli organi di informazione, pertanto il Corpo Forestale dello Stato aveva messo in campo un pool di investigatori, in tutto 18 unità, comprendenti le strutture del Comando Provinciale CFS di Forlì, del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del CFS di Forlì, dei Comandi Stazione CFS di Bagno di Romagna, di Civitella di Romagna, di Mercato Saraceno, di Sarsina e di Predappio.

Le indagini svolte dagli investigatori, coordinate dal pm Santangelo, hanno permesso di individuare e denunciare le 5 persone citate che avevano avvelenato 9 cani con l'uso di pesticidi in uso all'agricoltura, di cui 7 cani erano morti fra atroci sofferenze e solamente 2 si erano salvati, per il tempestivo intervento del veterinario. Le indagini hanno compreso più di 30 testimonianze della popolazione che ha ampiamente collaborato con il Corpo Forestale dello Stato, 5 denunce all'Autorità Giudiziaria, 4 perquisizioni domiciliari, 2 perquisizioni veicolari, 3 sequestri penali, 6 sequestri amministrativi, 8 comunicazioni di notizie di reato, 6 sanzioni amministrative.

I sequestri hanno riguardato inoltre pesticidi usati per avvelenare i bocconi, un mestolo in legno, una siringa per iniettare le sostanze venefiche, un cucchiaio per dosare le sostanze, carne congelata ed altro materiale usato per la cattura illegale della fauna selvatica (reti, trappole, lacci in acciaio, munizioni, un coltello) e quindi i 5 personaggi sono stati denunciati anche per altri reati oltre che per l'articolo 544 Bis del codice penale che riguarda l'avvelenamento di animali con l'utilizzo di sostanze venefiche che hanno causato loro inutili sofferenze.

Di notevole importanza per le indagini le testimonianze delle persone che hanno collaborato e le analisi di laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico di Forlì e del consulente del tribunale che hanno consentito di individuare i principi attivi utilizzati per gli avvelenamenti. Il Comandante Regionale Giuseppe Giove in particolare ha dichiarato: "Come Corpo Forestale dello Stato riteniamo che tali tipi di reato abbiano in sé una notevole efferatezza e siamo fermamente decisi a precise azioni di contrasto, a tale fine stiamo predisponendo un protocollo d'intesa con il Servizio Veterinario".

fonte:romagna oggi- foto dal web

1 commento:

  1. Io spero che non vengano condannati solo al pagamento di qualche tenue multa,ma costretti ad inghiottire qualche sostanza che procuri loro almeno un bel pò di mal di pancia. Schifosi! Cacciatori= il gusto di uccidere.!

    RispondiElimina