lunedì 17 gennaio 2011

CASSAZIONE RIBADISCE, SE CANE DISTURBA DI NOTTE PROPRIETARIO PAGA

Finisce in Cassazione una lite tra una coppia di coniugi, proprietari di due cani pastore, e i loro vicini di casa il cui riposo notturno era impedito dal continuo abbaiare. Determinante nell' "inchiodare" animali e padroni era stata la testimonianza dell'uomo addetto alla consegna mattutina del pane, il quale aveva confermato, in linea con i querelanti, che la coppia di cani abbaiava continuamente. Inutilmente la difesa dei coniugi aveva fatto notare alla Corte che il panettiere portava il pane appena sfornato alle 4 del mattino provocando una quasi inevitabile reazione in due animali da guardia, di cui era stata dimostrata la natura docile.
La Tesi dei giudici
Non basta, l'avvocato dell'accusa aveva poi fatto valere altre due frecce al suo arco: la presenza nella zona di molti cani randagi, circostanza che rendeva difficoltoso identificare il "colpevole", e il fatto che le lamentele per il turbamento della quiete notturna provenissero da una sola famiglia (anch'essa proprietaria di un cane corso), mentre per la configurazione del reato sarebbe necessario che il disturbo fosse arrecato a un numero indeterminato di persone. Argomenti che non sono però condivisi dai giudici della Cassazione i quali affermano che a far scattare il reato di «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone» non è l'effettivo disagio di un numero indeterminato di persone ma «l'idoneità del fatto» a crearlo potenzialmente a più persone. I proprietari sono stati dunque condannati perché non hanno impedito, malgrado le numerose proteste dei vicini, ai loro cani di abbaiare anche nelle ore notturne. Difficile sapere però con certezza se non sia stato proprio il testimone a turbare il riposo notturno dei cani.
fonte:Il Sole 24 Ore.com

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