venerdì 10 dicembre 2010

RAVENNA, L'ACCUSA CONTRO GUBERTI: CANI DENUTRITI E COSTRETTI A SBRANARSI PER IL CIBO


Cani denutriti e in diversi casi con gravi infezioni parassitarie; lettiere con trenta centimetri di paglia appena e feci pulite ogni tre anni, box stretti, fatiscenti e con spigoli taglienti. Ma, soprattutto, una competizione durissima tra gli animali che venivano spinti a sbranarsi per avere la meglio sul cibo come brandelli di conigli e - in un caso documentato nel 2007 da un maresciallo capo dei Nas di Bologna - pure da una testa di puledro lanciata sul prato. E' il quadro che, per i testi dell'accusa, caratterizzava due allevamenti di cani da caccia a Osteria e Campiano, alle porte di Ravenna, così come emerso dall'udienza del processo che vede alla sbarra l'allevatore-veterinario Giorgio Giacomo Guberti, 82 anni, per maltrattamento e abbandono di animali e per smaltimento illecito di liquami.
In totale i cani sequestrati a fine 2008 nei due allevamenti ravennati dal Nirda, il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale dello Stato, sono stati 219, tra cui quattro galgo-spagnolo, un pointer-galgo e tutti gli altri pointer. Secondo la deposizione di Anna Mazzini, vicequestore della Forestale, "a Osteria abbiamo trovato sei cani morti e quattro di questi non avevano le gambe posteriori". Insomma, potevano essere stati sbranati. Anche se le autopsie non hanno chiarito se da vivi o da morti.
Sull'aspetto-cibo si è concentrato pure il veterinario che aveva partecipato ai blitz del Nirda come ausiliare di polizia giudiziaria. Gli animali, ha detto, "si azzannavano per contederselo".
(ANSA)

2 commenti:

  1. spero che si applichi la legge... tutto qua! Aiutaleliii i pelosiniiii

    RispondiElimina
  2. NON SIAMO NEL PROFONDO SUD, MA NELLA CIVILISSIMA ??? ROMAGNA. VERGOGNA !!!

    RispondiElimina