
Cani denutriti e in diversi casi con gravi infezioni parassitarie; lettiere con trenta centimetri di paglia appena e feci pulite ogni tre anni, box stretti, fatiscenti e con spigoli taglienti. Ma, soprattutto, una competizione durissima tra gli animali che venivano spinti a sbranarsi per avere la meglio sul cibo come brandelli di conigli e - in un caso documentato nel 2007 da un maresciallo capo dei Nas di Bologna - pure da una testa di puledro lanciata sul prato. E' il quadro che, per i testi dell'accusa, caratterizzava due allevamenti di cani da caccia a Osteria e Campiano, alle porte di Ravenna, così come emerso dall'udienza del processo che vede alla sbarra l'allevatore-veterinario Giorgio Giacomo Guberti, 82 anni, per maltrattamento e abbandono di animali e per smaltimento illecito di liquami.
In totale i cani sequestrati a fine 2008 nei due allevamenti ravennati dal Nirda, il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale dello Stato, sono stati 219, tra cui quattro galgo-spagnolo, un pointer-galgo e tutti gli altri pointer. Secondo la deposizione di Anna Mazzini, vicequestore della Forestale, "a Osteria abbiamo trovato sei cani morti e quattro di questi non avevano le gambe posteriori". Insomma, potevano essere stati sbranati. Anche se le autopsie non hanno chiarito se da vivi o da morti.
Sull'aspetto-cibo si è concentrato pure il veterinario che aveva partecipato ai blitz del Nirda come ausiliare di polizia giudiziaria. Gli animali, ha detto, "si azzannavano per contederselo".
(ANSA)
spero che si applichi la legge... tutto qua! Aiutaleliii i pelosiniiii
RispondiEliminaNON SIAMO NEL PROFONDO SUD, MA NELLA CIVILISSIMA ??? ROMAGNA. VERGOGNA !!!
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