martedì 4 maggio 2010

CACCIATORE SPARA, ARSENALE IN CASA


26 aprile 2010 - Approfittando della scarsa visibilità della tarda serata, si è recato con l'auto verso il Monte Busca e, dopo aver accostato lungo la provinciale 22, ha fatto fuoco con un fucile per poi ripartire verso Tredozio a tutta velocità. Era ignaro un 42enne tredoziese che gli operatori del corpo forestale dello Stato lo stavano osservando, messi in allerta dalle numerose segnalazioni dei cittadini che denunciavano episodi di caccia illegale alla fauna ungulata. Appostati per non essere visti, hanno colto in flagrante il bracconiere. Per lui i guai sono iniziati una volta raggiunto dalle pattuglie che lo hanno sorpreso in auto con un vero e proprio arsenale.
A destare i primi sospetti un'auto, vista transitare attorno alle 20 a bassa velocità in direzione Monte Busca. Gli uomini della Forestale, appostati a Pereta e in via Rana, l'hanno notata proprio mentre faceva inversione e accostava a bordo della carreggiata. Poi rimbombo dello sparo e il mezzo che riparte a tutta velocità verso il centro abitato.

Inizia così l'inseguimento con tanto di lampeggianti, che blocca per strada il bracconiere, già conosciuto dai forestali. Le prove le hanno trovate nei sedili dell'auto: avvolta in un sacco di carta, c'era una carabina, ancora calda, munita di cannocchiale, con 21 bossoli già sparati e una cartuccia ancora inutilizzata.
Poi la fuga, che non ha migliorato la posizione del tredoziese. Dopo essere stato identificato, invece di seguire gli agenti al comando stazione forestale, il 42 enne è salito in macchina dileguandosi. Il tentativo di far perdere le proprie tracce è finito rapidamente, quando i forestali, su autorizzazione del pubblico ministero hanno perquisito l'abitazione dell'uomo, aspettando il suo ritorno a casa, avvenuto pochi minuti dopo.
Qui è stato rinvenuto il kit del cacciatore di frodo, sequestrato con la carabina trovata in macchina: altri due fucili, una carabina, una doppietta, per un totale di cinque armi da sparo. Elementi che sono costati al bracconiere una lunga sfilza di denunce, per porto abusivo di armi da fuoco, esercizio della caccia in periodo di divieto generale, inosservanza dei provvedimenti dati dall'autorità per essere scappato con l'auto, e resistenza a pubblico ufficiale.
da romagnanoi.it

Nessun commento:

Posta un commento