mercoledì 10 novembre 2010

I volontari accusano: a Carmagnola il canile è un lager


CARMAGNOLA (TO)
Altro che paradiso per gli animali in cerca di famiglia, il canile di Carmagnola è un lager». Questo è il racconto choc di Enrico Pecoraio ed Elena Setti, due giovani volontari che da anni dedicano il loro tempo agli ospiti di via Ceis. «Vogliono far credere che sia un posto splendido, ma la realtà è ben diversa. Ci sono cani che vengono affidati anche se malati e senza vaccino. Altri muoiono di freddo prima di trovare un padrone».
Al centro delle polemiche c'è uno dei canili più rinomati della Provincia. Che costa alle casse del Comune più di 100 mila euro l'anno. Costruito alla fine degli anni 90, è stato affidato sin dall'inizio alla cooperativa Solidarietà 4. Si prende cura e fa adottare centinaia di cani ogni anno. L'affidamento dei cuccioli e degli esemplari più piccoli, ha perfino richiesto la creazione di una lista d'attesa. Ma per l'associazione Animal Sos si tratta solo di una bella facciata.
«È dal 2006 che entriamo e usciamo da quei cancelli. Sappiamo bene quel che succede lì dentro» spiega Elena, 23 anni. «I metodi che vengono usati sono grotteschi. I cani vengono bastonati se non ubbidiscono. Se abbaiano troppo gli viene legato il muso con lo spago. E poi lasciati in gabbia per giorni senza acqua e cibo». I volontari puntano il dito contro il gestore, Lorenzo Appendino. «L'ho visto personalmente colpire, con un manico di scopa, un povero animale rintanato nella cuccia» conferma Enrico, 28 anni, che ha molti dubbi anche sulla gestione degli affidamenti.
«Più volte abbiamo notato che i cuccioli di razza non venivano lasciati ai privati che ne facevano richiesta. Lo scorso anno era stata ritrovata Milly, un piccolo bassotto. Per darla via chiedevano 100 euro. La sua fine è stata terribile. A dicembre è stata bagnata mentre con una pompa veniva lavata la sua gabbia. È morta nella notte, congelata». Le accuse non risparmiano nemmeno i rapporti con i veterinari. «Quando arriva il medico gli vengono solo mostrati alcuni casi, non tutti i cani malati. Molti vengono lasciati per mesi senza cure, e spesso siamo noi a preoccuparci della loro salute».
La scorsa settimana Animal Sos ha deciso di informare il sindaco Gian Luigi Surra su quello che succede all'80 di via Ceis. Intanto Lorenzo Appendino nega qualsiasi responsabilità. «So cosa dicono quei due, ma sono tutte frottole. Siamo qui da dieci anni e non è mai stato maltrattato nessun animale. Il nostro è un canile modello, che gli altri paesi ci invidiano. A loro non va a genio come viene gestito il centro, ma le cose che raccontano sono false». Il Comune difende l'operato della cooperativa. «Prima d'ora non avevamo mai ricevuto una lamentela. Nemmeno la più piccola critica. Possibile che da un giorno all'altro si possa sollevare un simile polverone?» si chiede Margherita Vaschetti, dell'Ufficio ambiente: «Addirittura si pensava di ampliare la struttura, per poter accogliere anche i cani dei paesi vicini».

fonte:la zampa

1 commento:

  1. ma come si fa per finire al + presto questa tragedia?
    Qualcuno controlla COME sono spesi i "NOSTRI SOLDI"????????????? oltre a QUANTO VIENE SPESO PER UN LAGER.

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