Lo zoo di Copenhagen, preso di mira dall'opinione pubblica solo qualche settimana fa per l'uccisione della giraffa Marius, torna a far parlare di se per l'uccisione, questa volta, di alcuni leoni.
"A causa del comportamento naturale dei leoni,
lo zoo ha dovuto applicare l'eutanasia a due leoni anziani e a due
piccoli che non erano abbastanza cresciuti da sopravvivere da soli", e
che "sarebbero stati uccisi dal nuovo maschio", scrive in una nota la
direzione. A differenza della giraffa, stavolta, i leoni non saranno
"squartati" in pubblico.
Gli animali sono stati soppressi, spiega
lo zoo danese, perché non si è riusciti a collocarli altrove. Intanto,
il direttore della struttura, Steffen Straede, torna ad essere bersaglio
di biasimo da parte di organizzazioni animaliste dopo la soppressione di Marius,uccisa con una pistola da macello, essiccata, poi dissezionata e
data in pasto ai leoni davanti allo sguardo dei bambini. La soppressione
di Marius - si giustificò lo zoo sul suo sito - fu senza scelta perché
le regole europee su giardini zoologici e acquari stabilisce che si deve
evitare la consanguineità.
«Più che uno zoo, la struttura di Copenaghen sembra essere diventato un
mattatoio; un luogo di morte degli animali oltre che di cattività,"
commenta il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri. «Questa volta
è stato il turno di quattro esemplari di leone, due anziani e due
cuccioli – prosegue Ferri – . E la prossima volta a chi toccherà? Ma
soprattutto a quale risibile pretesto ricorrerà lo zoo di Copenaghen nel
disperato tentativo di salvare la faccia di fronte all'opinione
pubblica internazionale? Marius è stato ucciso perchè di troppo; i due
cuccioli di leone invece per evitare una possibile aggressione da parte
di altri adulti. In altri termini, con una deprecabile operazione di
maquillage linguistico, la struttura, che ha definito la soppressione
dei cuccioli come "eutanasia", vorrebbe quasi lasciare intendere che gli
animali sarebbe stati uccisi per "nel loro stesso interesse. Naturalmente, come dimostra l'ondata di indignazione
provocata dalla morte di Marius, l'opinione pubblica internazionale non
crede a giustificazioni infondate e pretestuose, e non è più disposta a
tollerare simili gesti violenti, crudeli ed inutile ai danni di altri
esseri viventi, compiuti da chi, come gli zoo, si vuole addirittura
arrogareuna funzione di conservazione delle specie; cosa evidentemente
che con la cattività non ha nulla a che vedere.»
Alla vigilia delle elezioni europee l'Enpa chiede a tutti i futuri
candidati al Parlamento Europeo di fermare la barbarie e di porre fine
alle strutture di cattività in tutta Europa – zoo, delfinari, acquari,
circhi – ; strutture che spesso non rispettano neanche le normative
nazionali e internazionali. Durante un'intervista al direttore esecutivo dell'Associazione europea degli zoo e acquari (Eaza) Lesley Dickier, ha dichiarato che ogni anno negli zoo europei vengono uccisi fra i tremila e i cinquemila animali.
Il numero preciso, spiega il direttore di Eaza, non è certo, 'perché in
molti casi nei registri delle morti non viene indicata la motivazione
della soppressione' ed è ragionevole pensare che non tutte queste
uccisioni vengano effettuate poiché l'animale è gravemente malato e non
recuperabile".
In foto: la giraffa Marius data in pasto ai leoni
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