martedì 12 aprile 2011

Orrore a Silanus, sgozzate 126 pecore

SILANUS. Ennesima strage di bestiame nelle campagne del Marghine. Questa volta è stato preso di mira Costantino Morittu, 50 anni, allevatore di Silanus al quale sono state ammazzate 126 pecore. Un autentico sterminio: solo una decina di capi si è salvata.

Durante la notte almeno due persone sono entrate nell'azienda in località "Diegu Lebiu", a valle dell'abitato, ai lati della strada che collega le provinciali 6 e 17. I malviventi hanno radunato le pecore in un recinto, operazione che ha sicuramente richiesto decine di minuti. Quindi hanno iniziato a infierire sul bestiame con violenti colpi di roncola e di coltello. Gli ovini sono stati sgozzati e sventrati.

La scoperta del massacro è stata fatta dallo stesso proprietario quando si è recato sul posto per accudire il gregge. Non gli è rimasto altro da fare se non denunciare l'accaduto ai carabinieri. I militari, coordinati dal maresciallo Carlo Castellucci, hanno avviato le indagini per fare luce sull'episodio e risalire agli autori dell'inspiegabile gesto. Le carcasse delle pecore, dopo l'intervento dei veterinari della Asl, sono state distrutte. Per l'allevatore un danno notevole: praticamente tutte le pecore avevano partorito da settimane (gli agnellini si sono salvati perchè il proprietario li custodisce da un'altra parte), e la produzione di latte è in uno dei momenti più favorevoli.

Non è la prima volta che nelle campagne della zona vengono commesse stragi di bestiame. L'ultima risale a qualche settimana fa quando nell'agro di Bortigali sono stati uccisi a fucilate due cavalli di razza angloarabosarda. In precedenza altri cavalli hanno fatto la stessa fine a Noragugume e Macomer. Ma negli ultimi tempi nel comprensorio del Marghine è riaffiorato il fenomeno dei furti di bestiame. Diversi i colpi che sono stati messi a segno nelle campagne di Birori, Silanus, Bortigali, Macomer e Sindia. Un fenomeno, quello dei furti e delle stragi di bestiame, che sta creando un più che giustificato allarmismo tra gli operatori del comparto agro pastorale.

fonte articolo:la nuova sardegna

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