domenica 3 aprile 2011

MENO CARNE, PIU' BIO PER ALIMENTAZIONE IN MENSE

Il Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ha accolto i suggerimenti della LAV in relazione all’acquisto di cibo e al ricorso a servizi di ristorazione per la Pubblica amministrazione, in un documento che costituisce parte del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale relativo ai consumi della Pubblica amministrazione.

Tale Piano, elaborato dal Ministero in ottemperanza a una Comunicazione della Commissione Europea del 2003, stabilisce i criteri per l’acquisto di beni e servizi rispettosi dell’ambiente: dalla carta per le stampanti ai serramenti, alle derrate alimentari e servizi di ristorazione scolastica. Proprio per la definizione dei criteri relativi a questo ultimo settore, la LAV è stata invitata a un Tavolo di lavoro, le cui attività si sono concluse di recente con l’emanazione di un documento che dovrà essere tradotto in un decreto ministeriale nelle prossime settimane.

“Siamo molto soddisfatti per il recepimento di alcuni importanti concetti suggeriti, che si concretizzeranno in una maggiore attenzione di tutte le Amministrazioni pubbliche al benessere animale e all’impatto ambientale prodotto dagli allevamenti”, commentano Roberta Bartocci e Paola Segurini, del settore Vegetarismo della LAV.

In pratica, nelle mense di gestione pubblica e in generale per tutto ciò che concerne l’acquisto di cibo o il ricorso a servizi di ristorazione, si dovrà tenere conto degli aspetti seguenti:

- in relazione alla formazione del personale e all’informazione agli utenti dei servizi di ristorazione, le società erogatrici dei servizi dovranno fornire informazioni su alimentazione, salute e ambiente, affrontando, tra gli altri, il tema dell’opportunità di ridurre i consumi di carne, considerando l’impatto ambientale causato dalle correnti pratiche di allevamento di animali;

- per quanto riguarda le uova, il documento prevedeva già che dovessero provenire da agricoltura biologica, così come altri alimenti, ma è stato aggiunto il principio secondo cui la quota di uova non proveniente da allevamenti biologici deve provenire da allevamenti all’aperto. Si esclude così il ricorso a uova provenienti da galline allevate in gabbia, in applicazione alla Direttiva 74/1999 che prevede di bandire quest’ultimo tipo di allevamento, che provoca enormi sofferenze agli animali.

In sede di gara di appalto per l’assegnazione di servizi di ristorazione e di fornitura di prodotti alimentari, quindi, verranno aggiudicati maggiori punteggi alle ditte che rispetteranno i criteri ambientali delineati nel documento.

Nella relazione di accompagnamento al documento è inoltre richiamato più volte l’impatto ambientale prodotto dagli allevamenti intensivi, e come questo genere di attività comporti sofferenze per gli animali. Questo testo costituisce, quindi, un passo in più verso il rispetto dell’ambiente e degli animali, in un settore importante come quello alimentare.

“L’accoglimento dei criteri suggeriti dalla LAV rappresenta un notevole riconoscimento. Il documento prodotto dal Ministero sarà un importante strumento da utilizzare nei rapporti della LAV con le Amministrazioni comunali, e non solo, per favorire l’adozione di menu vegetariani nella ristorazione collettiva”, concludono Roberta Bartocci e Paola Segurini.

Solo la ristorazione scolastica fornisce ogni anno in Italia oltre due milioni di pasti ad altrettanti ragazzi e bambini. Se, ad esempio, le aziende di ristorazione e le amministrazioni appaltatrici contemplassero un giorno vegetariano a settimana, questo corrisponderebbe a 3.320 tonnellate di CO2 risparmiata al giorno, 126.160 ogni anno. L’equivalente di 22 milioni di km percorsi con i mezzi pubblici anziché l’automobile, e ciò solo tramite i pasti scolastici.

Per ciò che riguarda le uova, infine, solo considerando i consumi delle mense scolastiche - che sono pari a 1 uovo a settimana per ogni bambino - la sostituzione del corrispondente numero di uova di galline allevate in gabbia con uova provenienti da agricoltura biologica significherebbe liberare dalle gabbie circa 271.000 galline ogni anno.

fonte:Animali & Animali

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