4 Aprile 2011- Stamattina su Viale Isonzo un Suv (Bmw X5) che percorreva la strada in direzione Catanzaro ha investito un uomo di circa settanta anni (Giuseppe Curcoglioniti) che stava passeggiando il proprio cane ai bordi della carreggiata.
L'uomo e il cane sono morti sul colpo. I danni alla vettura, visibili sul lato destro della carrozzeria in prossimità del faro sono evidenti e confermano che l'urto è stato violentissimo. Il cadavere dell’uomo è a bordo strada e i carabinieri e i vigili urbani stanno regolando il traffico attendendo che arrivi il giudice per le formalità di rito.
Il deceduto ogni mattina alla stessa ora dal Quartiere Santa Maria di Catanzaro passeggiava il suo cane sino a raggiungere il centro commerciale "Le Fornaci".
L'incidente è avvenuto esattamente all'altezza dell'ultimo bivio (direzione Catanzaro Marina) che immette nel quartiere "Corvo" di Catanzaro.
C'è da constatare come ancora una volta una strada trafficatissima come quella di Viale Isonzo risulti essere ad alta densità di pericolo.
Tanti sono stati i sinistri mortali che hanno interessato la strada in questione eppure ancora oggi malgrado le svariate proteste dei residenti nessun provvedimento importante è stato preso.
Non esistono corsie d'immissione per chi deve immettersi nella carreggiata, la segnaletica orizzontale e verticale è carente, i marciapiedi sono mancanti per lunghi tratti della strada (infatti l'uomo deceduto non era sul marciapiede in quanto inesistente) l'illuminazione è carente e la pista ciclabile “a tratti” risulta inutile poiché inutilizzata e fatiscente.
Negli ultimi dieci anni abbiamo contato parecchi morti e tanti altri incidenti più o meno gravi.
L'assurdo è che la tratta S.Maria fino a Viale Magna Grecia è una strada cittadina e sembra invece un'autostrada con la differenza che nei pressi di alcuni bivi oltre ad abitazioni ci sono anche scuole, la fermata delle Ferrovie delle Calabro Lucane e attività commerciali.
Oggi si stanno sistemando gli incroci semplicemente con una colata di cemento verde per coprire le erbacce che prima caratterizzavano il percorso.
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