SCARLINO - Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma non a Scarlino. Da un po’ di tempo infatti l’amministrazione sta limitando gli spazi dove poter portare gli animali a spasso. Adesso però alcuni proprietari hanno deciso di intervenire scrivendo una lettera di protesta al sindaco Maurizio Bizzarri, reo di aver emesso un’altra ordinanza che vieta l’ingresso dei cani in una zona verde di un quartiere isolato del Comune. «L’amministrazione sta evidenziando una cultura cinofoba» c’è scritto sulla lettera recapitata sulla scrivania del primo cittadino. Ma non è nuova, questa protesta. Il primo episodio risale al maggio scorso, quando Bizzarri emanò un’ordinanza con cui vietava l’ingresso ai cani sulle spiagge scarlinesi per tutto il periodo estivo. Di pari passo intervenne anche il sindaco di Follonica Eleonora Baldi, estendendo così il divieto a tutta la fascia costiera di quel tratto. Una decisione, benchè in buona parte condivisa dall’opinione pubblica, che non fu indenne a polemiche, anche aspre.
Il secondo episodio, poi, è recente. Negli ultimi giorni del 2010, il sindaco di Scarlino ha detto che il progetto per il nuovo canile comprensoriale (di cui fanno parte i Comuni di Scarlino, capofila, Follonica e Gavorrano) è pronto a concretizzarsi. «Una struttura moderna» secondo Bizzarri, ma non secondo l’Enpa di Follonica, che ha criticato fortemente questo canile: «avrà problemi di sovraffolamento e sarà costruito in una zona degradata e inquinata (località La Botte ndr)». L’ultima protesta a “quattro zampe” ora arriva direttamente da un quartiere del paese: la 167 di Scarlino, detta Belvedere. Nodo della discordia, in questo caso, è la “zona Gazebo”: una piccola piazza con dell’erba, qualche panchina e un gazebo, appunto. Uno spazio sul quale ora vige il divieto di portare i cani, sancito dal sindaco dopo alcuni reclami. «Solo pochi proprietari non fanno il loro dovere – scrivono nella lettera i contestatori - ma noi puliamo anche per loro lasciando la zona sempre pulita». Un problema, per gli amici dei cani della 167, perchè il quartiere (costituito da qualche abitazione) si trova a metà strada tra la pianura e la cima della collina su cui poggia il paese. Insomma, un luogo dove gli spazi per i cani non sono poi molti.
«Le uniche zone a noi riservate adesso – continua la lettera - sono le nostre macchie». Su questa protesta è intervenuto anche l’Enpa di Grosseto, attraverso il suo presidente Marlena Giacolini: «non è certo con il proibizionismo che si corregge il senso civico. Esiste una medicina legale e migliore chiamata “multa”». Stanco di essere additato come “nemico dei cani”, Bizzarri ha rotto il silenzio, chiarendo che «il divieto c’è e rimane», ma ha anche promesso, spinto dalle proteste, di individuare in quella zona un area da destinare unicamente agli amici a quattro zampe. Poi spiega che anche lui ha avuto un cane, «a cui ho voluto molto bene. Ma i cani, per me, restano animali domestici e non hanno gli stessi diritti degli individui».
fonte:corrierefiorentino.corriere.it
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