sabato 5 febbraio 2011

Pastore Australiano entra nel giardino, cacciatore lo uccide a fucilate

Villaga. Ucciso da un colpo di fucile sparato a bruciapelo da un cacciatore vicino di casa. Così è morto Otello, un simpatico pastore australiano nero di 2 anni, affabile con tutti e promettente cane da esposizione. La sua morte violenta ha gettato nella disperazione il suo padroncino Giacomo Derugna di 12 anni e ha riportato alla mente la brutale uccisione del segugio Rocco, che ad ottobre venne soppresso a Valdagno, da colpi sparati da 4 fucili diversi.

A differenza di quanto accaduto con Rocco tuttavia, nel caso di Otello gli inquirenti avrebbero già individuato il responsabile. È un cacciatore di Villaga, che abita a poche centinaia di metri dagli amici a cui i padroni avevano affidato il cane durante le vacanze di Capodanno. Stando alle testimonianze, Otello avrebbe saltato il cancello degli amici dei Derugna verso le 19 del 2 gennaio, e sarebbe andato a fare un giro di perlustrazione nelle vicinanze dell'abitazione. Entrato nel cortile non recintato del cacciatore, avrebbe trovato la morte in pochi minuti.

L'uomo, infatti, non riuscendo a scacciare il pastore, avrebbe deciso di sopprimerlo con un colpo sparato da pochi metri sulla parte sinistra del collo. La cartuccia ha oltrepassato la trachea del povero animale, squarciandone la gola uccidendolo.
Mentre i padroni rientravano in tutta fretta dalle ferie e denunciavano la scomparsa di Otello ai carabinieri, l'uccisore del cane si sarebbe autodenunciato, rendendosi disponibile ad un rimborso. Quest'ultimo particolare, però, non è stato confermato dalle autorità, così come la notizia che i militari avrebbero sequestrato al cacciatore i suoi 4 fucili e una pistola.

Tramite il microchip, il Servizio veterinario di Noventa è risalito ai proprietari, la famiglia Derugna appunto. Il cacciatore è stato dunque denunciato, rischia da tre a 18 mesi. Inoltre ha infranto il divieto di sparare da distanza inferiore a 150 metri dalle case.
La Lega per l'abolizione della caccia ed Enpa si costituiranno parte civile nel processo contro questo cacciatore, chiedendo il massimo della pena.

«Nel 2010, nella Provincia berica, abbiamo già registrato una decina di casi di cani uccisi o feriti da cacciatori, la situazione sta diventando preoccupante - afferma Renzo Rizzi dell'Enpa - Sono troppi gli episodi di violenza gratuita contro cani e gatti», ha commentato Andrea Zanoni, presidente della Lac del Veneto. «Ci vorrebbe la revoca permanente della licenza di caccia, come avviene nei paesi civili».
 
Paola Bosaro- fonte:ilgiornaledivicenza.it

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