mercoledì 22 dicembre 2010
Senato cancella le pene per amputazioni estetiche
Si torna a parlare dell’emendamento con cui l’Italia ha recepito una direttiva europea sul benessere animale, ancora una volta facendo un po’ di confusione.
Se da una parte l’obiettivo è stato raggiunto, con sanzioni più severe contro i trafficanti di cuccioli dall’est europeo, dall’altra viene cancellata una parte importante: proprio le frasi che vietavano amputazioni per motivi estetici degli “amici" a quattro zampe.
Possedere un animale, purtroppo, è ancora un fattore di moda e di business: fino a qualche anno fa era routine acquistare cani ai quali erano state amputate parti di orecchie e coda, in modo da renderli “tipici” e facilmente riconducibili ad una particolare razza, una su tutti, i doberman.
Ad un certo punto sembrava che l’Italia fosse pronta a fare un passo verso la civiltà, definendo illegali queste pratiche e mettendo fine a queste mode: ed in effetti per un po’ di anni la legge ha stabilito l’obbligo per veterinari e allevatori di non intervenire chirurgicamnete per fini estetici.
Il legislatore aveva infatti stabilito che il taglio di orecchie, corde vocali, denti e altre estremità, che non fosse giustificato da fini terapeutici, fosse un reato da sanzionare pesantemente.
Ultimamente però la questione è di nuovo alla ribalta: il Senato ha infatti approvato il disegno di legge che elimina le sanzioni a chi applica queste barbare pratiche, risollevando la possibilità di reintrodurre in Italia il taglio di coda e orecchie agli animali di proprietà.
La questione è rimessa alla Camera, che dovrà decidere se riapprovare questa formula, o fare delle modifiche ad alcuni contenuti.
Se dunque la legge doveva rappresentare un serio passo in avanti contro i maltrattamenti di animali e il commercio senza scrupoli di cuccioli provenienti dall’Est Europa, risulta davvero strano che proprio in questa occasione il Senato abbia riammesso le amputazioni: forse questi non sono considerati maltrattamenti.
fonte:virgilio.it
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