mercoledì 22 dicembre 2010

Il padrone è morto da 8 mesi,ma loro continuano a cercarlo


Da otto mesi due cani ripercorrono ogni giorno, agli stessi orari, la strada che erano soliti fare con il padrone e aspettano. Aspettano che torni. Ma non tornerà più, è morto.
Leo e Lea, due meticci di quattro anni e mezzo, fino a marzo hanno tenuto compagnia a Domenico Taverner, «l'angelo di Minerbe», noto in paese per la sua gentilezza e la sua cordialità: faceva piccoli lavori a favore della comunità senza chiedere mai nulla in cambio. Taverner era un ospite della casa di riposo «Pia Opera Ciccarelli». I due cuccioli erano la sua famiglia, lo seguivano dappertutto e ora continuano a cercarlo e ad aspettarlo. Una dimostrazione di fedeltà che ricorda molto il film «Hachiko, il tuo migliore amico», la commovente storia di un professore universitario (Richard Gere) che decide di adottare un Akita Inu di colore bianco, lo chiama Hachiko, e questo ogni giorno lo accompagna alla stazione. Al pomeriggio il cane è lì ad attendere il suo ritorno. Il professore muore e Hachiko, per dieci anni, va alla stazione ogni giorno alle 15, puntuale. Quando muore, gli dedicano un monumento.
Dopo la morte di Taverner, anche Leo e Lea hanno continuato imperterriti a compiere la passeggiata che il loro padrone faceva solitamente due volte al giorno, alle 9 del mattino e nel primo pomeriggio. Il tragitto prevedeva la partenza dalla casa di riposo per arrivare in piazza IV novembre, al bar sotto la Loggia, dove Taverner ordinava un caffè e poi, se il tempo lo permetteva, si sedeva sulla panchina vicina al monumento dei caduti in piazza prima di ritornare «a casa». Oggi, ad eccezione ovviamente della sosta al bar, i due cuccioli continuano a ripercorrere quella strada, a sostare poi vicino alla panchina e attendere l'arrivo del padrone prima di rimettersi in cammino e tornare alla casa di riposo. In paese tutti conoscevano Taverner e i suoi cani, ed è apparso subito evidente cosa i suoi cuccioli facessero ogni giorno dopo la morte del padrone.
E proprio alla sua morte tanti si sono interrogati sulla fine che i due cani avrebbero fatto. I primi a farlo sono stati gli stessi dipendenti delle casa di riposo dove i due sono praticamente di casa.
«Non potendo ospitarli all'interno per evidenti motivi sanitari», spiega Paolo Bonagiunti, responsabile dell'Ipab di Minerbe, «è stata acquistata una cuccia e collocata nel giardino dietro l'edificio dove i due cani trovano riparo dal maltempo e possono riposare senza problemi. Inoltre provvediamo a non fargli mancare il cibo. Una nostra dipendente, molta vicina a Domenico quando era in vita, ha fatto in modo che venissero regolarizzati con tanto di tesserino, vaccinazioni e visite dal veterinario e microchip». Un fatto positivo ma che sicuramente per i due cani è insufficiente visto che circolando liberamente per il paese potrebbero finire sotto ad un automezzo.
«È vero, possono entrare e uscire dal giardino della struttura quando vogliono, erano abituati così con Domenico», ammette Bonagiunti. E continua: «Vista la situazione, sarebbe meglio darli in adozione a qualcuno che abbia il desiderio di tenerli e custodirli con sé in un posto più adeguato».

Chiunque sia interessato ad adottare Leo e Lea, i due Hachiko italiani, può contattare la casa di riposo telefonando al numero 0442.641.388.

fonte:larena.it

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