sabato 11 dicembre 2010
Animal CSI: una professione contro i maltrattamenti animali
Anche la figura del veterinario potrebbe farsi più specializzata e avvicinarsi a quella degli investigatori. Non è un’idea bizzarra, ma la risposta professionale di medici veterinari che si trovano sempre più spesso a dover curare animali maltrattati, le cui ferite sono sospette.
Non è facile infatti evitare di chiedersi come dei pitbull si siano procurati lacerazioni su tutto il corpo, e il dubbio ci combattimenti clandestini sorge spontaneo.
La notizia arriva dall’estero, ma presto il ruolo potrebbe arrivare anche nel vecchio continente: l’Animal CSI, un veterinario in grado di collaborare con le forze dell’ordine per far chiarezza in situazioni in cui il sospetto di gravi maltrattamenti o attività criminali che coinvolgono animali è grave.
Melinda Merck rappresenta una di queste nuove figure professionali, veterinario che collabora ormai abitualmente con l’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals. La stessa Merck sottolinea la mancanza di queste competenze nella classe medico-veterinaria, che al contrario dovrebbe focalizzarsi su queste capacità, per poter portare in tribunale gente che approfitta delle lacune legislative e formative di un paese per maltrattare animali di diverse specie, pensando di passarla liscia.
Proprio per questo, la brillante veterinaria ha contribuito alla realizzazione di un corso di laurea ad hoc presso l’Università della Florida. La domanda di veterinari forensi sta infatti aumentando in tutti quei paesi che hanno inasprito le leggi contro la crudeltà verso gli animali.
In caso di maltrattamento verso quelli che dovrebbero essere “gli amici a quattro zampe” difficilmente si trovano testimoni: ecco perché il ruolo di professionisti del settore diventerà fondamentale per la lotta a questo tipo di criminalità. E l’Italia, sarà pronta ad accogliere questa nuova professione?
Fonte: virgilio.it
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