
Una raccolta di firme online per chiedere alla chiesa cattolica e a tutte le altre confessioni religiose che il maltrattamento di animali sia considerato un grave peccato contro Dio e che nel caso della Chiesa Cattolica si inserisca nel catechismo una normativa che prevede l’obbligatorietà della confessione per chi commette il peccato (che è soprattutto un reato) di maltrattamento di animali. Questa l'iniziativa di Aidaa, l'associazione che difende gli animali.
"Le firme online - si legge in una nota - una volta raccolte saranno inviate a Papa Benedetto XVI e ai capi di tutte le confessioni religiose presenti in Italia allo scopo di sensibilizzarli sul fatto che maltrattare un’animale equivale a commettere un peccato grave contro una creatura di Dio: l’animale è un essere senziente che seppure nei loro credo spesso le religioni definiscono “minore” rispetto agli uomini ma resta sempre comunque una creatura voluta e creata da Dio e posta sulla terra e per questo motivo il maltrattarla o il compiere atti crudeli nei suoi confronti è da considerarsi un peccato contro il creato".
La petizione può essere firmata da tutti collegandosi al sito www.firmiamo.it/maltrattareunanimalesiapeccato ed esprimendo così il proprio consenso alla proposta. “Noi come di consueto non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, a nessuna sensibilità ma mi pare che a pochi giorni dal Natale chiedere una riflessione sul peccato di crudeltà e maltrattamento verso gli animali sia una questione di rispetto della vita- dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA e promotore dell’iniziativa- Il nostro obiettivo è quello di stimolare una discussione che porti all’obbligo di confessare al sacerdote nel caso della chiesa cattolica, e comunque di confessare pubblicamente il peccato di crudeltà verso gli animali in quanto gli stessi sono creature di Dio. Considerare in maniera chiara ed esplicita un peccato il maltrattamento contro gli animali è sicuramente un modo per arrivare a diminuire questi fatti che di per se sono già considerati reati dal codice penale italiano. Per questo ci rivolgiamo al Papa ed a tutti gli altri capi delle confessioni religiose in Italia – conclude Croce- perché ciascuno secondo la propria credenza e le proprie usanze mettano in evidenza che fare del male o compiere crudeltà gratuite contro un essere indifeso quale è un animale equivale a far del male al creato e di conseguenza ad offendere il Creatore in maniera grave”.
PETIZIONE:CLICCA QUI
fonte:la gazzetta di parma
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