venerdì 19 novembre 2010
Grosseto:Cani maltrattati, fattore nei guai
GROSSETO. Denutriti a tal punto da avere le costole a fior di pelle, infreddoliti, disidratati, abbandonati. In una parola, maltrattati. Sette cani sono stati trovati così, venerdì scorso, dagli uomini della Forestale nell’allevamento di un’azienda agricola in località Fontebianca, non lontano da Roselle, alle porte di Grosseto. Sei giovani labrador, tra uno e tre anni, e un setter di circa otto anni erano tenuti in gabbie fatiscenti. Gabbie senza alcun riparo dalla pioggia dove gli animali vivevano in pessime condizioni igienico sanitarie, senza una ciotola d’acqua né cibo e del tutto denutriti. I titolari dell’allevamento, che risiedono nel nord Italia, avevano affidato i cani al factotum dell’azienda, A.G., residente nello stesso podere. «La segnalazione - spiega la dottoressa Baldassa rri, responsabile del Nipaf, Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale - è arrivata da un cittadino della zona, e venerdì è scattato il blitz congiunto con il servizio veterinario della Asl che con il Corpo forestale dello Stato ha siglato un protocollo di intesa». Agli occhi degli agenti si è presentata una scena raccapricciante. «I labrador sono una razza dalla corporatura robusta - spiega Baldassarri - e vederli in quelle condizioni, con le costole che si potevano contare da sotto la pelle, è stata una scena che non avevamo mai visto prima». Il fattore è stato denunciato per maltrattamento mentre i cani sono stati presi in cura dal Gruppo cinofilo grossetano “G. Arzilla”, delegazione provinciale dell’Ente nazionale della cinofilia italiana e, in particolare dalla sua presidente, Elisabetta Bucalossi. Era stato lo stesso Enci a dare il nulla osta alla costituz ione dell’allevamento di labrador, una volta ottenuto l’ok Fédération Cynologique Internationale, con sede in Belgio. «Una volta creato l’allevamento - spiega Bucalossi - non sta a noi controllare. L’Enci tiene i libri genealogici e registra le cucciolate. Una volta saputo dei maltrattamenti abbiamo acconsentito volentieri a tenere i cani, come stabilito dal tribunale. Gli animali si trovano ora a Buriano». Prima, però, i cani sono stati visitati dai veterinari della Asl che, già sabato mattina, hanno fatto un chek up e i prelievi per le analisi del sangue. I labrador presentavano evidenti segni di malnutrizione, mentre il setter ha qualche patologia in più, ma tutti si stanno riprendendo. Durante i controlli sono stati verificati anche i microchip e, in cinque casi, la Forestale ha rilevato che c’erano delle irregolarità, violazioni di tipo amministrativo in barba all a legge regionale 43 del 1995 sull’anagrafe canina. Anche queste sono finite a carico del custode che, ora, rischia fino alla reclusione.
fonte:il tirreno-foto dal web
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