domenica 28 novembre 2010

Friuli: La tratta dei cuccioli dall'est


Un giro d’affari stimato di 300milioni euro all’anno, 160mila cuccioli coinvolti, di cui l’80 per cento transita nella nostra regione, un’organizzazione criminale complessa, con basi in Italia ma anche nei Paesi del’Est europeo. Sono questi i numeri del traffico illegale di cuccioli di razza, che ha origine in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca e vede proprio in Friuli Venezia Giulia la porta d’ingresso verso il ricco mercato italiano, soprattutto emiliano e lombardo.
“Il fenomeno è in crescita – spiega l’ispettore Marvi Poletto, responsabile dell’unità di coordinamento del Corpo forestale regionale – ed è in mano a una vera e propria organizzazione criminale. I cuccioli vengono raccolti in vari Paesi dell’Est e pagati 40 o 50 euro l’uno per poi essere rivenduti in Italia a cifre che possono anche superare i mille euro”.

La tratta è reato
La tratta coinvolge soprattutto le razze ‘di moda’, come i bulldog, gli shitzu, i bolognesi, i chihuahua. “I destinatari finali sono gli acquirenti privati, ma alcuni allevamenti e negozi sono coinvolti - afferma l’ispettore della Forestale -. Attenzione agli annunci online che promettono cani a prezzi vantaggiosi, ma anche ai commercianti che dichiarano di poter disporre di tutte le razze”.

Meglio in canile
I sequestri effettuati dalle Forze dell’ordine in regione hanno permesso di salvare circa quattromila cuccioli, ma la situazione sembra destinata a migliorare. “Le nuove norme a tutela degli animali da compagnia, approvate definitivamente in Parlamento alla fine di ottobre, indicano come reato anche il traffico illecito di cani e gatti, punito con la reclusione da tre mesi a un anno e con una multa da tremila a 15mila euro. La vera arma a disposizione per arrestare questo infame commercio, però, è una sola: scegliere di adottare i cani abbandonati nei canili” – conclude Poletto.

fonte:il friuli.it

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