martedì 23 novembre 2010
Ancora maltrattamenti ai danni di gatti
CALCINAIA (PI). Sparano a una gatta, in centro a Calcinaia. La denuncia arriva dal proprietario dell’animale. «La mia gattina è stata ferita da un colpo di carabina ad aria compressa il cui proiettile è penetrato nella colonna vertebrale ed ha causato la paralisi del corpo da metà torace in poi. Questo significa che non solo non muove più le zampe e la coda, ma non ha più controllo sulle funzioni intestinali e urinarie. Oltre alle sofferenze di questo povera creatura, e nostra, vorrei far notare che la leggerezza con cui qualcuno ha deciso di sparare in mezzo ad una strada poteva causare feriti o danni a cose e, soprattutto, a persone (siamo a 200 metri da una scuola media e 300 da una elementare). Naturalmente abbiamo già denunciato il fatto ai carabinieri di Calcinaia», spiega indignato il cittadino.
BOSCHI DI LARI (PI). Miete un altra vittima la caccia indiscriminata nei boschi larigiani. Un gatto è stato trovato in stato confusionale, fortunatamente ancora vivo, vicino a via Aia Vecchia, a Lari, dopo che era rimasto impigliato per l’addome a una delle trappole più comuni che vengono lasciate nei nostri boschi. «Un usanza barbara - sottolinea la Dav che denuncia il fatto - I lacci, facili da costruire con comuni cavi per i freni da bicicletta, fermati a formare un cappio con un nodo scorsoio, vengono disseminati nei boschi lungo i corridoi e i percorsi abituali di passaggio degli animali. I gatti in particolare, essendo di dimensioni piccole, si trovano a essere stretti dal laccio intorno all’addome e spesso finiscono per morire tra sofferenze mentre cercano di divincolarsi. Un fenomeno da condannare.
Prov. di Venezia - «Un altro gatto ucciso da chi guida senza coscienza». Ieri mattina i volontari e le volontarie dell’Enpa hanno appeso uno striscione lungo il ponte che conduce a Forte Marghera per denunciare l’ennesimo investimento di un gatto. «E’ stato tirato sotto nell’area del Forte sabato - spiega la presidente Mariagrazia Silvestri - lo abbiamo trovato lunedì dopo due giorni di sofferenze ed è morto martedì notte nonostante il veterinario abbia fatto l’impossibile». E’ il quarto gatto investito nell’arco di 3 mesi. «Nell’area fortificata c’è il divieto di usare auto o pulmini e chi lo fa non solo trasgredisce una legge, ma mette in pericolo dei poveri mici. Inoltre l’omissione di soccorso è un reato: è un segno di incivilita lasciare un animale a soffrire senza avvertire». L’Enpa chiede i rallentatori, già negati, e il rispetto della normativa che regola l’area vincolata del Forte. «L’anno passato a momenti qualcuno investiva una bambina».
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