giovedì 25 novembre 2010

Sassari:Nuova mattanza di cavalli: 3 uccisi a fucilate a Benetutti


BENETUTTI. Da mesi le campagne intorno al paese sono diventate un mattatoio. Prima le pecore e ora i cavalli. Azioni fredde e spietate, perché quello che conta è far pesare prima il gesto e poi il danno economico. Due notti fa, tre stupendi cavalli angloarabosardi sono stati ammazzati a fucilate sul fianco nelle campagne di "Pira Trunca" all'ingresso di Benetutti. Erano di proprietà di Mario Tanda, allevatore di 45 anni. Nessuno si è accorto di niente, nonostante i terreni siano praticamente a ridosso del centro abitato.

Lo stesso proprietario si è reso conto della mattanza soltanto nel pomeriggio di martedì, quando i cavalli erano ormai morti da un pezzo, almeno dalla notte visto sul paese si è abbattuto un violento temporale che potrebbe aver attutito gli spari. All'arrivo dei carabinieri, gli animali erano rigidi, immobilizzati nella triste maschera del "rigor mortis": muscoli contratti e occhi sbarrati.

I cavalli, tre femmine, erano al pascolo, liberi in aperta campagna nel terreno dei Tanda. Chi ha compiuto il raid probabilmente lo sapeva e ha agito in maniera fulminea, forse aiutato dal rumore della pioggia battente che è caduta lunedì fino a tarda notte. Una scarica di fucilate a palla sul fianco di ogni puledra, forse da distanza ragguardevole, per poi sparire nel buio. Perché non è necessario essere tanto vicini all'animale, che tra l'altro tende sempre a scappare, o a mirare in parti del corpo ben precise: i cavalli sono animali talmente delicati che basta una qualsiasi ferita un po' grave per mandarli a morte praticamente certa.

Le indagini, portate avanti dai carabinieri della stazione di Benetutti e dalla compagnia di Bono, dopo i sopralluoghi di martedì notte e di ieri mattina, si aprono su uno scenario complicato e ancora molto sfocato. Difficili.

Da agosto a oggi le campagne di Benetutti sono state funestate ininterrottamente da raid crudeli contro gli animali: uno al mese. Prima le pecore sgozzate, sgarrettate e squarciate a vari allevatori e ora i tre cavalli abbattuti a fucilate. Ma è giusto sottolineare che tutti questi eventi non sembrano avere collegamenti fra loro. Sul piano pratico, questo significa avere poche certezze e solo un'unica sicurezza: in paese i vari episodi sono stati accolti con profondo turbamento e tanti interrogativi. Ammazzare cavalli e, in generale, animali utilizzati in campagna e quindi che fanno reddito, è un danno molto pesante, difficile da mandare giù. Così, quella cappa di ansia che era arrivata durante l'estate, ora continua ad allungare la sua ombra a ridosso del Natale. E l'aria che si respira a Benetutti in questo periodo non è certo delle migliori.

Solo qualche giorno fa la feroce uccisione di sette purosangue all'ippodromo di Sassari aveva destato viva impressione a livello regionale. «I crimini contro i cavalli sono un crimine contro animali che per la Sardegna rappresentano storia, tradizione e attività sportive. Le gravi notizie sulle loro uccisioni sono un'offesa che danneggia la nostra terra, così profondamente legata a questi animali che tra l'altro portano con successo l'immagine della Sardegna oltremare». Lo ha detto l'assessore dell'Agricoltura Andrea Prato condannando la nuova strage, questa volta a Benetutti. (plp)

fonte:la nuova sardegna

1 commento:

  1. io penso che la vera offesa l hanno avuta quelle povere bestie. Non c e fine al peggio mi auguro che sti bastardi facciano la stessa fine.

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