venerdì 23 aprile 2010

Treviso:Cani decapitati nel Sile, il caso in Procura


CASIER. Due cani con la testa mozzata emersi dalle acque del Sile: l’amministrazione comunale sporgerà denuncia contro ignoti per maltrattamento di animali. Su sollecitazione di alcuni cittadini, le bestiole seviziate sono stati ripescate dai vigili del fuoco in avanzato stato di decomposizione. I vigili urbani hanno avviato le indagini per risalire agli autori del barbaro gesto. Il recupero da parte dei vigili del fuoco di Treviso di due carcasse di cani con la testa mozzata è solo l’ultimo, scioccante episodio di maltrattamenti verso gli animali. I corpi delle bestiole sono emersi nei giorni scorsi nella zona del Sile conosciuta come «il cimitero dei burci», nel territorio di Casier. E’ stata la polizia locale che, su indicazione dei cittadini che avevano segnalato le carcasse maleodoranti perché in avanzato stato di decomposizione, ha contattato le istituzioni per la rimozione delle carcasse. L’amministrazione, attraverso l’assessore alle Politiche ambientali Paolo Calmasini, condanna fermamente il barbaro gesto di ammazzare un animale, peraltro in quelle modalità. L’intenzione del Comune è di sporgere denuncia contro ignoti alla Procura, per maltrattamento di animali. Il comando della polizia locale è impegnato per rintracciare i proprietari degli animali e cercare così di risalire agli autori del gesto. Sarà fondamentale verificare se i cani fossero dotati di microchip e quindi se sia possibile identificare i proprietari attraverso l’anagrafe canina. L’episodio dei cani con la testa mozzata segue di pochi giorni quello del gatto di Ponzano morto dopo atroci sofferenze trafitto da una freccia. Il recupero delle carcasse nelle acque che costeggiano la passeggiata più amata dai trevigiani non ha fatto che riaccendere i riflettori anche sul problema della spazzatura e del degrado lungo la Restera. Alcune settimane fa i volontari della Protezione civile e dell’associazione Carp Clab, assieme anche ad un drappello di amministratori casieresi, avevano pulito le rive del Sile, «collezionando» decine di sacchi pieni di immondizia. Ma sono bastati pochi weekend di bel tempo per trasformare nuovamente le sponde del Sile in un immondezzaio. Sacchetti, copertoni vecchi, plastica, bottiglie galleggiano ancora a pelo d’acqua, offrendo uno spettacolo davvero degradante. L’altro giorno, poi, lo scioccante affioramento delle due carcasse. «Il nostro fiume non deve essere considerato alla stregua di una discarica - è il richiamo dell’assessore Calmasini - Serve da parte di tutti una maggior senso di rispetto per il nostro ambiente, a cui tutti dovremmo tenere. Le amministrazioni comunali, purtroppo, non hanno fondi a disposizione per intervenire frequentemente con pulizie periodiche e non è possibile nemmeno pretendere che i volontari siano sempre disposizione». L’amministrazione comunale organizza periodicamente, con il volontariato, la pulizia delle sponde. La prossima raccolta è in programma domenica 13 giugno nell’ambito della tradizionale Festa del Sile. Contribuiranno a rimuovere spazzatura e rifiuti gli Amici del Sile, assieme ai volontari del Carp Clab di Casier e della Protezione civile.

fonte: Tribuna di Treviso

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