martedì 7 dicembre 2010

La gatta miagola e salva dalle fiamme i padroni


Mantova - Avere in casa una gatta è stata la loro fortuna. I coniugi Tartari, Gianfranco e Giuliana, si sono svegliati nel cuore della notte proprio sentendo il suo miagolio diventati quasi un lamento. E allora si sono accorti che la loro casa stava andando in fiamme. Non hanno perso un secondo di più, si sono rifiugiati sul balcone e da lì hanno dato l’allarme, e pochi minuti dopo sul posto sono arrivati i vigili del fuoco. L’abitazione che si trova in fondo a viale Pascoli, a Belfiore, è stata seriamente danneggiata dalle fiamme. È accaduto nella notte tra venerdì e ieri. I due pensionati (lui in passato è stato un dipendente della Telecom) sono comunque sani e salvi. Giovedì notte sono andati letto verso le undici, hanno spento le luci e si sono messi a dormire. Ma durante la notte, per cause ancora da stabilire, nel soggiorno della villa si è sviluppato l’incendio. «Probabilmente si è trattato di un corto circuito, visto che nel punto in cui è nato fino alla sera prima c’erano due lampade» spiega Tartari. Le fiamme prendono piede, si estendono a tutto il soggiorno che dà sulla veranda, e iniziano a risalire le scale. Divorano tutto: i mobili, le pareti, le scale, le vetrate che vanno in frantumi per il calore, le piastrelle del pavimento saltano e si spaccano. In cucina e soggiorno si crea un fumo nero che risale le scale e in corridoio fino a raggiungere la porta della camera da letto. Sono le quattro di notte e marito e moglie non si accorgono dell’inferno che si sta avvicinando sale silenzioso. Ecco, però, la fortuna. I Tartari hanno con loro una gatta, Pallina, che sta dormendo in una delle stanze ed è la prima ad accorgersi di quello che sta succedendo. Comincia a miagolare, sempre più forte. Giuliana Tartari racconta che quel miagolio le è subito sembrato più un lamento o un grido che il normale verso dell’animale. Fatto sta che è la gatta a svegliare la donna, che scande dal letto e apre la porta per vedere che cosa vuole la micia. Ma non fa in tempo a uscire dalla camera che viene assalita dalla nube tossica. Nera, densa e che a quel punto ha già invaso tutta la casa, tanto che pure le stanze che non verranno toccate dalle fiamme ieri diventeranno in fretta annerite. A quel punto non c’è più niente da fare se non scappare. Marito e moglie si rifiugiano sul balcone. Da lì li faranno scendere solo i pompieri arrivati in fretta e furia in viale Pascoli. Durante le operazioni di spegnimento delle fiamme, i due coniugi hanno trovato ospitalità dai vicini che hanno dato l’allarme. Una notte da incubo al termine del quale ieri mattina, sotto la pioggia, è seguita la conta dolorosa dei danni. A occhio ammontano a molte migliaia di euro. Parte della casa distrutta della potenza distruttrice delle fiamme, tutti mobili comprati nel corso di una vita da buttare, le pareti nere, le scale distrutte, niente più eletrcità. E dentro un odore acre e pervadente di bruciato. «Questa notte dormiremo al piano di sotto, che è abitabile per fortuna non è stato toccato dalle fiamme» dicono. E aggiungono: «La cosa che ora più conta è di essere ancora sani e salvi. E lo dobbiamo a Pallina, la nostra micia, e all’intervento dei pompieri, veri professionisti».

fonte:la gazzetta di mantova-foto dal web

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