martedì 2 novembre 2010

Tempio, strage di cani da caccia: mutilati e uccisi a colpi di accetta


TEMPIO.I poveri animali non hanno avuto alcuna possibilità di sfuggire all'atroce raid notturno condotto a colpi di accetta. Dentro le cucce del piccolo canile di Salvatore Casu c'erano 11 segugi di razza, animali addestrati per la caccia al cinghiale. Sono stati colpiti ripetutamente, senza alcuna pietà, soprattutto alla testa e al collo. I cani erano legati e per loro non c'è stato scampo. Quattro animali sono stati trovati morti dal proprietario, un segugio è stato soppresso dal veterinario quasi subito per evitare all'animale un inutile agonia. Gli altri sei cani di Salvatore Casu hanno sui loro corpi i segni terribili di un brutale trattamento. Di una violenza inspiegabile e cieca. I responsabili del massacro avvenuto in una piccola tenuta lungo la strada per Oschiri, hanno colpito selvaggiamente animali inermi che non potevano evitare i fendenti. Per i cani massacrati non era possibile neanche la fuga. Il bilancio dell'episodio è pesante. I cani uccisi appartenevano all'operaio Salvatore Casu (fratello del comandante della polizia municipale Franco) il valore degli animali abbattuti è ingente. Anche i segugi sopravvissuti alla mattanza nel canile privato hanno riportato ferite che ne hanno compromesso irrimediabilmente qualsiasi utilizzo, azzerando il loro valore nel fiorente mercato dei cani da caccia.

Per il proprietario, però, c'è anche la pena di vedere cani di razza nutriti e curati quotidianamente, presi di mira con una ferocia inaudita. L'episodio avvenuto alle porte della città, in un terreno a ridosso della strada per Oschiri, appare per molti versi inspiegabile. Salvatore Casu è una persona stimata e benvoluta a Tempio. La parentela con il comandante della polizia municipale, non sembra essere un elemento di un qualche rilievo nella vicenda. Gli uomini del Commissariato di polizia di Tempio hanno sentito la vittima dell'atto intimidatorio e i suoi familiari. Tutti hanno commentato con stupore e sconcerto quando avvenuto nei giorni scorsi. Gli investigatori hanno chiesto al veterinario intervenuto nel piccolo canile, Giampiero Cannas, una valutazione tecnica sul massacro di cani. È evidente nell'operato dei responsabili della carneficina di animali, una feroce determinazione e la volontà di procurare un danno materiale al proprietario dei cani. Allo stesso tempo, però, c'è la consapevolezza di intimidire e spaventare la vittima con un gesto brutale ed efferato. L'episodio è ancora più grave se si tiene conto di un altro elemento, importante anche per gli investigatori. Salvatore Casu, come molti cacciatori, ha un rapporto del tutto particolare coi i suoi cani. Uccidere e mutilare animali trattati con tutte le attenzioni possibili, significa colpire con la massima durezza.

fonte:l'unione sarda
La Procura di Tempio applicherà le nuove severe disposizioni che puniscono con anni di carcere il maltrattamento di animali.

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