sabato 30 ottobre 2010

Sotto sfratto i cani di Orbetello


ORBETELLO. Dai cittadini a quattro zampe del comune di Orbetello si leva un appello al sindaco Matteoli. Lo lanciano i 54 cani lagunari di proprietà del Comune ospitati al canile Zoo Service di Grosseto che presto, se non interverrà il primo cittadino, dovranno lasciare per sempre la provincia di Grosseto. L'amministrazione di Orbetello, infatti, non ha rinnovato la convenzione con il canile grossetano, cercando una soluzione più economica per i cinquantaquattro cani, alcuni dei quali in età avanzata e con diversi acciacchi. Lo scorso 20 luglio è stato pubblicato il bando per l'assegnazione ma solo il canile di Vetralla, in provincia di Viterbo, ha risposto. Mia, Sdruscio, Nera, Moira e gli altri, dunque, sono destinati a trasferirsi non solo oltre i confini provinciali, ma addirittura in un'altra regione a oltre centoventi chilometri da casa. «Facciamo presente al sindaco di Orbetello - spiega Marlena Giacolini, presidente provinciale dell'Ente Nazionale Protezione Animali - che cinque di loro sono particolarmente anziani, affetti da filaria cardiaca e da altre patologie serie e sono in cura all'Enpa. In queste condizioni il trasporto è sconsigliabile e inoltre l'Enpa, tramite il proprio profilo Facebook, ha già lanciato un appello perché siano accolti nel calore di una famiglia per i giorni che rimangono loro da vivere». Anche per i cani in salute il trasferimento sarebbe un dramma. «Se lasciano la provincia - spiega Marlena Giacolini - le associazioni locali di volontariato perdono il controllo su di loro e non possono inserirli nelle campagne di adozione». I cani, in questo modo, una volta portati a Vetralla non hanno più speranza di essere adottati da famiglie orbetellane o grossetane. Ma non è finita. «Cambiando regione - prosegue Giacolini - cambia anche azienda sanitaria dunque la Asl 9 non potrà più monitorare i cani che d'ora in poi il Comune porterà al canile di Vetralla». La vicenda è ancor più dolorosa se si pensa che in provincia di Grosseto c'è almeno un'altra ottima struttura per accogliere gli amici a quattro zampe senza padrone. È il canile di Ribolla, rifugio a cinque stelle per i trovatelli che ha già passato tutte le verifiche per ottenere l'accreditamento della Regione Toscana, un riconoscimento che, in tutta la regione, si conta sulle dita di una mano. «È una struttura d'eccellenza - spiega Giacolini - e per di più ha posti disponibili. Ci rivolgiamo dunque al buon cuore e alla sensibilità del sindaco Altero Matteoli perché i cani possano rimanere in provincia». Oltre a una questione di opportunità, è la legge stessa a imporlo. «Come mi hanno confermato al ministero della Sanità - spiega Giacolini - la legge regionale 59 prevede che i Comuni privi di strutture proprie debbano convenzionarsi con i canili presenti in provincia. Solo se non ce ne sono si può cercare in un'altra regione, ma questo non è il nostro caso». E dunque l'appello al sindaco. «Con il suo interessamento - spiega Giacolini - si può arrivare a un'intesa che permetta ai cani di restare nel Grossetano». Cinquantaquattro code già scodinzolano, zampe incrociate e musetti languidi rivolti a Matteoli. A lui la decisione.

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