mercoledì 21 aprile 2010
Usa: permessa la diffusione di video violenti sugli animali
Ieri a Washington è successo qualcosa che farà molto arrabbiare gli animalisti. I giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti, infatti, hanno deciso che d’ora in avanti i video contenenti atti di violenza sugli animali possono essere liberamente mostrati, dal momento in cui rappresentano una forma di libertà di espressione protetta dal Primo Emendamento della Costituzione americana.
Le forme di violenza sugli animali e, soprattutto i combattimenti, sono illegali da diversi anni in tutti gli Stati americani. La legge federale del 1999, che proteggeva gli animali da inutili atti di tortura, viene così revocata dalla sentenza emessa dal Congresso. Secondo questa legge erano vietate tutte le registrazioni video che rappresentassero “animali viventi intenzionalmente menomati, mutilati, torturati, feriti o uccisi”.
Cosa cambia, dunque, con questa nuova sentenza? I video possono essere tranquillamente registrati, non importa dove, quando o se sia stato fatto in maniera legale: l’unica cosa che conta è che per la legge federale la registrazione diventa illegale se il fatto è illegale nel posto in cui viene venduta. A proposito, per esplicare meglio la decisione, il presidente della Corte suprema ha portato come esempio la Columbia, dove la caccia è vietata. Dunque, secondo la legge federale, lì sarebbero vietate anche le riviste o i video che mostrano atti di caccia.
Il presidente della Corte suprema ha motivato questa decisione stabilendo che il governo non ha la facoltà di mettere al bando espressioni di crudeltà sugli animali quando queste sono contenute in video cassette e altri media. Ha proposito, infatti, per il governo questo tipo di rappresentazioni non godono della protezione del Primo emendamento, ma il presidente della Corte suprema non è stato d’accorso. Ha, infatti, stabilito che “il governo non ha alcun potere di toccare o restringere la libera espressione, e questo a prescindere dal messaggio, dalle idee, dal soggetto e dal contenuto”.
C’è da dire, inoltre, che questa sentenza è stata stabilita con una maggioranza schiacciante: otto giudici contro uno, infatti, hanno chiesto l’abolizione della legge del ’99. Questa decisione, secondo Samuel A. Alito Jr., servirebbe solo a giustificare e proteggere uno “spettacolo depravato”. Adesso si attendono soltanto le opinioni degli animalisti.
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